Stai cercando il giusto equilibrio tra Smartworking ed
ufficio? Ecco i 3 momenti in cui non puoi sbagliare

A due anni dall’inizio della pandemia, il concetto di lavoro tradizionale viene sostituito da una nuova forma ibrida che vede l’introduzione dello smart working come pratica standard.

Se stai considerando di cambiare azienda, oppure non sai quale forma definitiva adottare per la tua società, leggi di seguito i 3 aspetti critici da considerare prima di scegliere.

  1. Cambio di lavoro

Il colloquio online è risultato vincente. I candidati possono ora candidarsi per nuove posizioni anche se impossibilitati a spostarsi in una nuova città, mentre i recruiter hanno a disposizione una più vasta platea in cui cercare il candidato ideale.

Problema – Il problema nasce nella fase di training del nuovo lavoratore che, se unicamente in smartworking, risulta inconsistente e dipendente dalla qualità di un singolo manager. In ufficio invece è possibile attingere da vari interlocutori, sviluppare nuovi modi di lavoro per osmosi, insomma, si impara più velocemente.

Soluzione  – Le aziende che hanno deciso di andare in remoto, devono aumentare gli eventi di team building, al fine di concentrare in singoli eventi tutta l’attività di relazione che il lavoratore tradizionale aveva in ufficio

  1. Lavorare insieme

Se la collega Elena della contabilità oggi è giù di morale, è più facile capirlo se siamo nello stesso ufficio. Se il collega lo “conosco di persona”, posso capire i suoi umori e comportarmi di conseguenza, evitando così spiacevoli incomprensioni per colpa di messaggi di chat inespressivi.

Problema – La distanza fisica può portare a distanza psicologica

Soluzione  – Aprire la porta di un ufficio virtuale. In passato, una porta fisica aperta indicava la possibilità di poter entrare e parlare direttamente con il collega. Occorre ricreare la stessa esperienza in forma “smart”. Non basterà un banner sul monitor con scritto “ open for chats”, ma è necessario prevedere una room ed un tempo dedicato, in cui si possa percepire un senso di appartenenza e condivisione.

  1. Fare carriera

E’ stato dimostrato che essere vicini al manager aumenta le possibilità di promozione. Questo potrebbe essere causato da una relazione percepita tra produttività e visbilità.

Problema – i lavoratori in presenza hanno maggiori possibilità di carriera di quelli che lavorano in remoto
Soluzione  – prima di tutto bisogna essere al corrente dell’esistenza di questo bias ed incentivare dei metodi valutativi quantitativi e dettagliati.

Attenzione quindi che se la tua azienda non prevede gli accorgimenti appena elencati, il lavoro remoto potrebbe essere un’arma a doppia lama

Ma allora cosa posso scegliere per non sbagliare?

Sicuramente un’azienda che permette di lavorare in remoto è un’azienda all’avanguardia, da preferire ai vecchi modelli di ufficio standard.

Però cerchiamo  una soluzione ibrida. Il giusto è nel mezzo, come sempre.

Molte aziende stanno abbandonando i vecchi palazzi per occupare moderni coworking, riducendo i costi ed aumentando la flessibilità.
I dipendenti hanno così uno spazio dedicato alle relazioni ed al rapporto diretto con i propri manager, pur mantenedo la possibilità di lavoro da casa per il 90% del propri tempo.

Gli spazi di coworking permettono inoltre di confrontarsi con altre realtà e tenere alta la motivazione, la voglia di conoscere cose nuove e di innovare.

Stiamo vivendo un momento di rivoluzione del modo di lavorare. Non perdiamo l’occasione di poter trovare il nostro luogo ideale, dove lo spazio non risponde più al bisogno di una scrivania, ma un luogo attivo di condivisione e crescita professionale.

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